Martedì 04 Ottobre 2022 05:39 |
Inaugurata a Milano la terza stagione della rassegna cameristica “Lieti Calici” nella sede degli “Amici del Loggione del Teatro alla Scala”.
Ispirati dal celeberrimo brindisi intonato nel primo atto della Traviata di Giuseppe Verdi, gli “Amici del Loggione del Teatro alla Scala” di Milano tornano a proporre l’attività cameristica inaugurata nel 2021 fra le mille difficoltà dovute alla pandemia. La loro sede di via Silvio Pellico, nel cuore di Milano, è stata sanificata con l’installazione di un sistema di purificazione dell’aria offerto da Apollo By Ensto, che ha permesso di riaprire al pubblico in sicurezza e di unire, come da tradizione, musica e grandi vini.
“Lieti calici” è una rassegna in cui artisti di fama e giovani talentuosi presentano la loro attività, parlano agli ascoltatori e offrono, al termine delle esibizioni, un calice di vino ai soci e al pubblico esterno. Diverse aziende, fra le maggiori del nostro Paese, collaborano all’iniziativa mettendo a disposizione i loro prodotti di punta. In sintesi, tanta bella musica - offerta in orari e giorni differenti per renderla più accessibile a tutti - esperti e neofiti - e un’oretta di chiacchiere e performance che si chiude con un calice di ottimo vino e cibi selezionati delle migliori aziende produttrici.
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Mercoledì 28 Settembre 2022 12:44 |
Un'installazione di luce partecipata illuminerà il centro storico di Monza in occasione del Kernel Festival. Kids Cube, la scatola magica nata dalla collaborazione tra gli alunni delle scuole Baby e Junior College di Monza e Seregno e gli artisti di AreaOdeon, associazione culturale, accenderà di magia e creatività piazza Roma, vicino all'Arengario, all'insegna dell'inclusività.
Racconta Eva Balducchi, General Manager: "Sono orgogliosa di questa sinergia artistica che educa i bambini a non avere paura delle differenze ma, anzi, ne celebra l'unicità"
Fino al 2 ottobre, in occasione del Kernel Festival, una grande "scatola magica" illuminerà il centro storico di Monza e accenderà la fantasia di grandi e piccini in piazza Roma, a due passi dalla maestosità dell'Arengario. Kids Cube, l'installazione di luce partecipata realizzata dai bambini delle scuole Baby e Junior College di Monza e Seregno, da anni istituzione scolastica di riferimento nella formazione bilingue dei piccoli studenti brianzoli, sarà una vera e propria opera d'arte che accompagnerà visitatori e cittadini all'interno della fantasia dei bambini. L'installazione, infatti, è il frutto della collaborazione tra gli studenti delle scuole Baby e Junior College e gli artisti di AreaOdeon, associazione culturale che dal 2005 promuove l'arte come veicolo di coinvolgimento e partecipazione del pubblico e di valorizzazione e riappropriazione del territorio.
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Lunedì 26 Settembre 2022 12:33 |
Sabato sera un ottimo Teamservicecar ha saputo tenere testa ai campioni d'Europa e d'Italia del Trissino, ma, come nel debutto di Forte dei Marmi, ha ceduto le armi di misura.
Il 3-2 finale dimostra ancora una volta il carattere di una squadra che rispetto allo scorso anno è cresciuta notevolmente, in ogni zona della pista e sotto ogni aspetto. Ancora una volta una nota di merito va a Filippo Fongaro, che dopo il buon debutto in Versilia, ha saputo confermarsi ad alto livello.
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Martedì 20 Settembre 2022 05:55 |
Villa Contemporanea è lieta di presentare Microbiota. Un ampliamento dell’esperienza sensoriale, seconda personale di Elisa Cella, artista di formazione matematica, da sempre affascinata dalla scienza e dalla biologia cellulare.
L’artista, nota per la sua personalissima ricerca pittorica circolare, torna in galleria con un nuovo progetto installativo nato dallo studio di precise forme biologiche che dialogano con l’architettura della galleria. Protagoniste dello spazio sono, infatti, le sue sculture in metallo che riproducono gli organismi, il loro eterno rigenerarsi, la loro infinita bellezza, al di là della loro funzione specifica.
In ambito scientifico, quando si parla di microbiota si fa riferimento alla totalità dei singoli microrganismi - batteri, funghi, archeobatteri e protozoi - e dei virus che vivono e colonizzano uno specifico ambiente in un determinato tempo. In maniera analoga, le forme scultoree di Elisa si impossessano dello spazio espositivo e si riproducono generando una popolazione di forme tanto affascinanti quanto misteriose.
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Mercoledì 07 Settembre 2022 06:32 |
Riprendono i corsi di Free Moving per la stagione 2022/2023 con la novità che quest'anno il settore agonistico non sarà limitato all'atletica leggera, ma comprenderà anche il nuoto ed il judo! Inoltre, il judo si aggiunge come novità alla già ricca offerta sportiva grazie all’inserimento di un atleta esperto di questa disciplina.
L’inizio dei corsi è previsto da Lunedì 3 Ottobre 2022 secondo il calendario seguente.
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Martedì 06 Settembre 2022 09:10 |
La nuova produzione scaligera di Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi, se ha sufficientemente convinto sul piano musicale, non ha raggiunto analogo risultato su quello registico.
(Vittoria Lìcari) Al suo debutto milanese, il regista svizzero Marco Arturo Marelli – autore anche di scene e costumi – ne ha dato una interpretazione che, partendo da una lettura drammaturgica molto – forse troppo – personale, ha raggiunto un esito altalenante fra il didascalico e il criptico, nuocendo spesso alla corretta comprensione dell’opera, specie da parte di chi, fra il pubblico, non la conoscesse bene.
Al versante didascalico, nonché a quella forma di horror vacui di cui molti registi soffrono, appartiene l’azione scenica di Riccardo durante il preludio, che disturba notevolmente l’ascolto. Vero è che la pagina in questione contiene pressoché tutti gli elementi musicali riassuntivi dell’opera, ma che bisogno c’è di visualizzarli a tutti i costi? Il regista teme forse che il pubblico non sappia ascoltare? Perché questa smania di far prevalere l’elemento visuale su quello uditivo, che in un melodramma dovrebbero invece presentare massima coerenza?
Altro inutile didascalismo è la figura della morte che compare a Riccardo già nel preludio e ne accompagna l’agonia nel finale. Anche qui la musica sarebbe più che sufficiente a trasmettere il senso del dramma, tutt’altro che inatteso, anzi, perfettamente preparato dall’autore.
Gli influssi francesi, peraltro riconosciuti da Verdi stesso, «[…] sono evidenti nelle scene di corte e nella musica impertinente del paggio Oscar; Verdi sembra aver fatto proprio per la prima volta il mondo di Offenbach e di Delibes senza cadere dal sublime nel ridicolo.» (Julian Budden, Le opere di Verdi, Volume secondo, p. 401). Nel nostro caso, Marelli ritiene, forse, che sia il caso di rendere evidenti gli influssi offenbachiani impegnando il coro, sul finale del primo quadro, in un can can francamente fuori luogo e di gusto alquanto scarso, in tal modo cadendo, appunto, nel ridicolo.
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